CITAZIONE (SHIVA© @ 8/4/2011, 06:37)
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TRATTARE E METTERSI A PECORONI CON LA MAFIA E' LECITO SE A FARLO SONO I COMPAGNI (DI MERENDE)?
mon amì, la mafia è (oltre a tutto quel che è) uno stato mentale, una sorta di "etica", di morale, forse di religione.
la stessa del "pater familias" di antica memoria, quello che aveva il potere di vita o di morte, di onore o disdoro, su tutti i membri.
e quella attuale è uno stato nello stato, dilagante degenerazione dello stesso concetto.
lo vedi nel quotidiano, fra le varie caste che si auto-proteggono, lo vedi nei comportamenti virtuali, lo senti in esortazioni diffuse.
poco fa ho letto, fra l'altro:
Viviamo in un contesto d’interconnettività senza precedenti.
L’indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti
non perché lo "frequenti", per curiosità, perché era in home. è tratto da
questo libriccino dal titolo intrigante.
infatti siamo circondati da gente che "s'indigna", a parole, ripetendo pedissequamente slogan del guru che si è scelta.
e da una parte e dall'altra, da destra e sinistra, parole ormai divenute prive di significato perché, alternandosi, farebbero esattamente le stesse cose, da passacarte della commissione eu che sono diventati.
e questa è la prima non verità degli uni e degli altri: non dirlo, beandosi, gli uni e gli altri, della loro apparente condizione di "pater".
chi ha scritto quel libriccino è stato anche fra i principali redattori della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo".
be', hanno "scordato" di inserire qualcosa di importante:
.- il diritto di ogni uomo alla propria cultura.
.- il diritto di ogni uomo di poter restare nel luogo dove è nato e di potersi nutrire nella loro diversità.
invece abbiamo un futuro di pizza e di hamburger industriali, gli stessi su tutto il pianeta.
e noi siamo ciò che mangiamo.